Edizione 2017
Per molte persone la storia è passata, importante certo, in alcuni casi pure “maestra”, ma comunque passata: la incontri, a volte controvoglia, a scuola, l’annusi nei musei oppure - fortunatamente – ti ci imbatti anche nei mille segni che ha lasciato nel paesaggio intorno a noi: chiese, palazzi, piazze e castelli. E questa percezione non proprio felice avviene nonostante i molti operatori, studiosi, insegnanti e curatori che quel ricchissimo patrimonio lo preservano, lo studiano e lo divulgano in favore nostro e delle future generazioni.Per altre persone, con un’inclinazione decisamente diversa, la storia non è morta, anzi, è qualcosa che, con passione e impegno, si può far rivivere ogni giorno. E’ questa la missione dei rievocatori storici che durante tutto l’anno, con tempo atmosferico più o meno clemente, si mettono davvero “nei panni” dei nostri antenati e ne ripropongono le attività, i mestieri e le abitudini di vita.
Non si pensi però che il mestiere del rievocatore si riduca ad una comparsata durante i weekend o al tempo necessario all’animazione di un castello. C’è un lungo dietro le quinte, infatti, fatto di studio delle fonti, ricostruzione di abiti e attrezzature, allenamenti… Solo così, che si interpreti il ruolo di un soldato napoleonico o di una danzatrice rinascimentale, è possibile presentare un quadro non solo affascinante e suggestivo, ma anche accurato e storicamente fedele.
Anche in Trentino, una terra in cui l’associazionismo è forte in tutti gli ambiti, le associazioni che si dedicano alla rievocazione storica non mancano. Sono distribuite un po’ in tutte le valli e il loro interesse spazia dal medioevo all’età moderna. Qualche anno fa, per esattezza nel 2013, diciotto di questi gruppi hanno deciso di unire le forze e fondare il Coordinamento Rievocatori Storici Trentini (Co.Ri.S.T.), una federazione attraverso cui migliorare la loro offerta e promuoverla all’esterno con professionalità e coerenza. In seguito il Coordinamento, proprio per perseguire questi obiettivi, ha deciso di aderire a Fe.C.C.Ri.T., un ente da sempre preposto alla difesa della cultura, della storia e delle tradizioni.
Oggi il Co.Ri.S.T., a quattro anni dalla sua nascita e con in sella il terzo presidente Davide Prezioso, propone “E la storia rivive”, un ampio programma di animazioni estive realizzato grazie al sostegno della Provincia e di Feccrit e che interessa alcune delle più suggestive sedi storiche della nostro territorio.
Il calendario è partita con “Ritorno al Maniero. I castelbarco a Pietra”, evento svolto il 2 giugno a Castel Pietra, Calliano, e giunto con successo alla terza edizione. L’evento, organizzato dalla associazione La Gualdana di Trento e in collaborazione con la proprietà del castello e il comune di Calliano, è incentrato sulla storia della famiglia Castelbarco in Vallagarina e su una delle sue figure più celebri, quel Guglielmo il Grande che fu amico di Dante e di Cangrande della Scala. All’epoca – siamo nel 1320 – il signore medievale aveva costituito una grande signoria che contava su imponenti piazzeforti, alcune oggi ancora ammirabili come Beseno, Pietra, Avio e altre oramai scomparse come Castel Dante in Rovereto. I rievocatori della Gualdana, sostenuti dalla collaborazione di gruppi noti nel panorama nazionale e specializzati nell’epoca di riferimento, hanno riportato il maniero di Pietra indietro di secoli, arredando le sale e gli spazi esterni e inscenando numerose attività sia di stampo civile che militare: gli addestramenti dei soldati, i duelli in armatura, le esibizioni dei musici, le gare di arceria, le botteghe degli artigiani e la cucina al lavoro. Il pubblico, incoraggiato da una giornata che invitata a godersi tanto il fresco del castello quanto l’ombra degli alberi che lo circondano, ha potuto così assistere, e in alcuni casi partecipare, a molte di queste iniziative in un felice incontro tra intrattenimento e divulgazione
storica. A completare l’offerta c’erano anche le visite guidate, i laboratori organizzati dal servizio didattico del museo ed un affascinante angolo ristoro allestito in una piccola radura, tra le rocce e gli alberi, antistante il castello. Non da ultimo bisogna citare l’approfondimento storico “Enea e Didone a Rovereto” curato dal Dott. Carlo Andrea Postingher e che ha riguardato l’interpretazione di un ciclo di affreschi, di gusto cavalleresco, recentemente rinvenuti in un palazzo della Città della Quercia.
A seguire, con un balzo indietro nel tempo di qualche decennio – ora siamo nel XIII secolo - le manifestazioni Co.Ri.S.T. si sono spostate in Valle dei Laghi per l’animazione di Castel Drena con “Rievocastrum Dreanae” svoltosi l’1 e 2 luglio. Il castello, affascinante per il suo profilo severo appena addolcito dagli ulivi che ricoprono i rilievi intorno al Garda, da anni mancava di animazioni a tema storico. La sfida è stata così raccolta dall’associazione L’Ordine della Torre di Aldeno, che, in collaborazione con un altro gruppo storico, I Luporum Filii di Levico, ha sviluppato un progetto rievocativo subito accolto e sostenuto dal comune. Gli organizzatori, l’evento si è configurato come vera e propria living history, storia viva, un termine ben noto all’estero ma che in Italia fatica un po’ ad affermarsi. La rievocazione non è quindi intesa come semplice presenza di figuranti, ma come ricostruzione di uno spaccato credibile di vita materiale medievale: i rievocatori, seguendo un copione ben preciso, interpretavano ruoli e mestieri definiti, funzionali alla vita del castello e alle attività presenti. Il pubblico ha così potuto incontrare il sarto intento nel confezionamento degli abiti, gli armaioli impegnati nella costruzione della ben nota “maglia di ferro”, i carpentieri al lavoro sulle macchine d’assedio, i cuochi alle cucine alla preparazione di gustose pietanza tipicamente medievali. Il tutto, come ci si poteva aspettare, sorvegliato da vicino dalle guardie intente nei giri di ronda e nel loro addestramento
Ma il Coordinamento in provincia non si occupa solo di medioevo. Ecco perché, spostandoci in Valle del Chiese troviamo dal 15 a 17 agosto “4 fiorini”, evento rinascimentale che nelle passate edizioni si è tenuto a Ceresara (MN) e che quest’anno, grazie all’impegno del gruppo Lebrac di Storo, ha trovato ospitalità presso il castello di Bondone. L’appuntamento, notevole per le sue dimensioni (coinvolge infatti 12 compagnie provenienti da tutta Italia) esplora il fenomeno dei Lanzichenecchi, i temuti mercenari tedeschi che durante il sedicesimo secolo diedero prova di coraggio, abilità e ferocia in molti campi di battaglia italiani. L’idea degli organizzatori è quello di ricostruire fedelmente l’organizzazione, le tecniche e i movimenti delle fanterie rinascimentali e di sviluppare insieme un sistema di comandi credibile ed efficace. Le fanterie dell’epoca, infatti, manovravano in ranghi serrati brandendo lunghe lance, le picche, con cui sgominavano rivali meno attrezzati e anche i temuti cavalieri. Proprio per la sua dimensione di ricerca storica, la fase “pratica” di agosto, che ha visto i quadrati di fanterie compiere manovre negli ampi spazi vicino al lago di Idro, è stata anticipata da una sessione di studio in cui i capigruppo delle associazioni partecipanti si sono confrontati proprio sui temi in oggetto. Inoltre, all’interno dell’evento, nella serata di sabato 16 alle 20:30 al castello di San Giovanni di Bondone debutterà il nuovo spettacolo teatrale-rievocativo “4 fiorini. La vita del lanzichenecco nel 1500”, con bus navetta dalle 18:30 dal parcheggio miralago di Baitoni – Ingresso libero.
Ancora un’altra sede e ancora un’altra epoca: il trenta settembre e il primo di ottobre la storia va in scena a Fornace presso il Castello Roccabruna e il Palazzo Crivelli. Questa volta la manifestazione “1796 - la Seta, il ballo e la vita al Castello Roccabruna di Fornace ai tempi di Napoleone” ci porta direttamente nel cuore dell’età moderna, grazie alla collaborazione tra due associazioni del coordinamento, i Vellutai di Ala e Noi nella storia di Pinè. Ad attendere i visitatori una mostra sulla produzione della seta in Trentino e visite guidate in compagnia dei soldati napoleonici e degli scizzeri, la loro controparte trentina. La sera è prevista anche una performance con musiche settecentesche e balli d’epoca.
Il calendario degli eventi della stagione 2017 si chiude con “Romantica atmosfera in costume dell’ottocento” che si terrà il 2 dicembre ad opera del Circolo Danza Tridentum nelle sontuose stanze del Castello del Buonconsiglio.