Edizione 2018
Anche con la nuova edizione 2018 “Etnofolk” si conferma un progetto di valenza per il folklore e per il territorio trentino. Il progetto.Il progetto “Etnofolk”, fin dal suo inizio ormai cinque anni fa, desidera promuovere la messa in sinergìa delle valenze folkloriche ed etnografiche della nostra provincia, aderenti alla Rete museale dell’Etnografia del Trentino. Scopi principali sono quelli di ritrovare nell’etnografia le ragioni di nascita del folklore, sia nella musica, che nella danza che nella tradizione, in quanto i ritmi della quotidianità lavorativa e ambientale erano un tempo causa ed origine del folklore e delle sue dinamiche.
I soggetti coinvolti sono stati ancora una volta i gruppi folkloristici dell’Associazione dei sodalizi folkloristici trentini da un lato e alcune della Rete museale Etnografica del Trentino. In particolare, confermando così il numero dello scorso anno, hanno aderito al progetto l’Ecomuseo della Val di Peio, il Museo dell’acqua “Mulino Bertagnolli” di Fondo, il Museo Cara Marascalchi di Quartinago di Cimego, e il Museo della Antica Segheria di Terragnolo”.
Si è iniziato domenica 17 giugno in Val di Peio con uno spettacolo allestito dal gruppo folk “Quater Sauti Rabiesi” della Val di Rabbi. Dopo una visita alla sede dell’Ecomuseo, col quale si è collaborato per l’allestimento di “Etnofolk” in questi luoghi, i danzatori di Rabbi hanno presentato il loro spettacolo nel piccolo e grazioso borgo di Strombiano, dove sorge “Casa Grazioli” , un museo rurale piccolo ma interessante, frutto di un acquisto da parte degli enti locali, e di una sistemazione fatta quasi interamente da parte del volontariato del posto. I “Quater Sauti” hanno saputo interpretare con attenzione ma anche con giovialità il tema e il legame fra folklore e la struttura etnografica, proponendo danze della genuina tradizione.
Il secondo appuntamento ha visto protagonista il Coro La Valle – Gruppo Costumi Storici Cembrani. La location era quella del Mulino Bertagnolli a Fondo che, oltre ad essere un Museo esso stesso, conserva, al primo piano, un piccolo ma interessantissimo museo sull’acqua, collegato anche alla vicina Forra del Rio Sass. Il Coro si è esibito in un partecipato concerto, eseguendo diversi brani collegati alla ruralità e alla storia trentina, ed inoltre il ballo “Vieni Biondina”, accompagnato dal canto. Ottima la collaborazione con la Cooperativa “Smeraldo” di Fondo, riferimento per quanto riguardava il progetto nell’amena località nonesa.
Il piccolo borgo di Quartinago di Cimego ha visto invece la presenza, il 18 agosto, dei giovani e simpatici ragazzi dei “Mataner Schuhplattler” di Montagna (BZ), amici della Federazione e dell’Associazione Gruppi Folk del Trentino, e sempre disponibili a collaborare. Oltre ad essere collegata al bel Museo rurale di “Casa Marascalchi”, lo spettacolo era inserito nella “Festa dei Fuochi e delle Polente”, allestita dalla Pro Loco locale in collaborazione con l’amministrazione comunale, enti coi quali la FeCCRiT ha collaborato per la realizzazione di “Etnofolk” nel territorio di Cimego.
Ultimo appuntamento che ha coronato questa edizione di “Etnofolk” è stato lo spettacolo del gruppo “Ledro FolK” presso l’antica Segheria alla Veneziana di Terragnolo. Manufatto rurale di queste terre cimbre, la Segheria si trova in un piccolo spazio pianeggiante, servito da un canale che, con la forza dell’acqua, da movimento a tutto il complesso e lavorava un tempo molte quantità di legname. Grazie ad una collaborazione diretta con l’amministrazione comunale di Terragnolo, in particolare col Sindaco Lorenzo Galletti e l’Assessore Marco Schönsberg, l’esibizione del gruppo ledrense è avvenuta nel pomeriggio di domenica 9 settembre nel piazzale antistante la segheria, con una buona partecipazione di pubblico formato da residenti ed ospiti, e la presenza anche di una rappresentanza del locale Gruppo Costumi Tradizionali di Terragnolo, il tutto concluso con l’assaggio dell’antico piatto tradizionale locale, il “fanzelto”.