Edizione 2008
Programma particolarmente articolato per la 22a edizione del Raduno dei Gruppi folkloristici trentini, svoltosi quest’anno a Mezzano e dintorni per volere del locale Gruppo Folkloristico che ha festeggiato, anche con questa iniziativa (assieme a diverse altre), gli 80 anni della propria storia. Un programma che si è voluto proporre per l’intera giornata (come già si era iniziato a fare l’anno scorso), dopo che negli anni precedenti l’appuntamento si era gestito con tempi e modi più contenuti, per recuperare in toto la gioia dello stare insieme tutto il giorno. Alla fine, possiamo dire che l’idea ha funzionato. Moltissimi i volti, a fine giornata, stanchi ma che lasciavano trasparire tutta la soddisfazione dei momenti vissuti in nome della passione comune. Si è iniziata la giornata, salvata sin quasi alla fine dalle ire di Giove Pluvio, con il ritrovo dei Gruppi a Mezzano (mancava solo il Gruppo El Salvanel di Cavalese che si è riunito agli altri nel pomeriggio). Li, è svolta la prima parte dell’impegnativo programma con ritrovo e lunga sfilata per le vie del paese allietate anche dalla presenza delle bancarelle per la Sagra del Carmeni. A seguire, tutti presso il tendone allestito, per ospitare per il pranzo – ottimamente confezionato dal “Nuvola del Primiero e Vanoi”- i componenti dei gruppi invitati; ricordiamo che era presente anche una discreta delegazione della Confraternita dei Ciusi e Gobj guidata dal suo infaticabile Presidente Elio Srednik (anche Vice-Presidente della Federazione). Nell’occasione, si sono rinnovati incontri e amicizie e scambiati pareri e opinioni sul mondo del folk, ma si sono anche fatte nuove conoscenze, con le giovani leve ad imparare qualcosa di nuovo dai ballerini e suonatori più navigati. Proprio i musicisti dei vari Gruppi presenti hanno “sfruttato” l’occasione per suonare tutti assieme facendo ballare, al ritmo di musiche a tutti note, coppie neo costituite, sia tra adulti e ragazzi che fra componenti di Gruppi diversi. Neanche il tempo di affiatarsi con i diversi partners che ci si è avviati, con i vari pullman nei vari paesi del circondario, da Canal San Bovo a Tonadico, da Transacqua a Sagron Mis, per non dimenticare Imer, Siror e Fiera. Lì, ancora danze e musiche per allietare paesani e turisti, ma anche per riproporre agli amici danze e movenze già conosciute e magari migliorate o arricchite. Al termine, ancora una volta, tutti a Mezzano per una cena conviviale e poi, di nuovo sul palco. Sotto un cielo sempre più cupo e brontolone, con l’abile regia di Ivano Orsingher presentatore ormai smaliziato che ha ben saputo ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione dell’iniziativa (dagli otto Comuni del Primiero, alla Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi, l’APT , la Primiero Energia ed altri ancora), si è iniziata l’ultima parte della giornata con lo spettacolo collettivo che, davanti ad un pubblico numeroso e attento, è puntualmente iniziato alle 20.30. Sul palco si sono succeduti tutti i Gruppi presenti e nemmeno un deciso rovescio di pioggia durato quasi mezz’ora ha fermato i danzatori . Qualche inconveniente per il pubblico, invece, che ha trovato riparo sotto i tendoni presenti sulla piazza del Brolo. Presenti anche le varie autorità, dal Sindaco di Mezzano Ferdinando Orler all’Assessore Provinciale Marco Depaoli e al Presidente della Federazione, Flavio Chistè, che, nel portare ai presenti il saluto della Federazione, ha anche ricordato il difficile momento attraversato dall’associazionismo culturale oltre che per gli endemici problemi di sempre anche per la novità di quest’anno: i balzelli richiesti dalla SIAE. Gli ha risposto, sollecitato al riguardo, l’Assessore Depaoli che ha garantito l’interesse dell’intera Giunta Provinciale per la soluzione di un problema che rischia di mettere in serio pericolo la prosecuzione della quasi totalità delle attività di volontariato… Malinconie a parte, tuttavia, la serata si è conclusa brillantemente. Gli scrosci di pioggia hanno, alla fine, lasciato il posto ad una fresca serenata e anche le ultime note sono state accompagnate dal lungo battimani degli ancora numerosi spettatori presenti. Segno di quanto sia ancora apprezzato il folkore, le sue musiche, le sue danze e quel tratto di genuina tradizione che esso porta con se.
(Flavio Chistè)